Bassorilievi
Negli anni Ottanta Bozzola riprende le sue ultime ricerche sulle infinite configurazioni formali del Modulo trapezio-ovoidale, servendosi della tecnica del bassorilievo per incidere la sua forma su carta, granito, marmo o altre pietre. L’artista realizza così imponenti sculture monumentali interamente ricoperte da incisioni dal gusto arcaico, quasi rupestre. Lastre di marmo, totem granitici o dalla forma circolare, sulla cui superficie si dispiega il Modulo trapezio-ovoidale, che spesso si dispone assecondando il materiale anziché lo schema predefinito. Infatti, la regola di disposizione dell’elemento grafico, che nelle composizioni Spazio-Tempo si moltiplicava in modo ordinato all’interno di settori spaziali definiti da un tracciato di linee artificiali, nei Bassorilievi viene sovvertita. L’artista sceglie di adattare il proprio segno all’interno dello schema spaziale dettato dalla natura, disponendo l’elemento grafico secondo le linee suggerite dalla componente naturale del materiale: la Monoforma segue allora il ritmo compositivo scandito dalla rugosità del granito o dalla venatura del marmo, dando vita a opere di raffinato lirismo.