Composizioni astratto-geometriche
Nei primi anni Cinquanta, quando Angelo Bozzola si accosta per la prima volta alla pittura, adotta un approccio astratto molto rigoroso che lo conduce a realizzare eleganti composizioni astratto-geometriche basate sullo studio matematico delle possibilità espressive di forme, colori e materiali. Pur nella grande varietà di tecniche e materiali utilizzati, in queste prime sperimentazioni emerge già la precisa volontà dell’artista di servirsi esclusivamente del linguaggio astratto per indagare e decodificare il reale, riservando una grande attenzione ai rapporti cromatici e formali. In tal senso, l’artista si mostra molto vicino alle tematiche neoplastiche trattate da Piet Mondrian e Theo Van Doesburg nel 1927 all’interno della rivista De Stijl, nel tentativo di definire un linguaggio artistico nuovo, libero da ogni riferimento contenutistico ma capace di porre l’accento sull’equilibrio puramente visivo di forme e colori.